Si torna a parlare di CUN. Prendiamo spunto dal comunicato stampa di ASSICA, che, il 30 giugno scorso, ha comunicato al MIPAAF di ritirale la delegazione dallla CUN suini e cercheremo di fare il punto su questa istituzione a 5 anni dalla sua costituzione.
Approfondimento: chi desidera approfondire, di seguito può consultare o scaricare gli articoli analizzato nel programma.
Anche la risicoltura ha il suo nobile rampante. Il Barone CL non perde un colpo e mantiene il suo seguito di sostenitori e, soprattutto, compratori. Mercato tra alti e bassi. Tondo maggiormente richiesto, in particolare il Terra CL. Situazione generata da prezzi e rese alla lavorazione consoni alle richieste dell’industria. Sono giorni di accorte trattative su quasi tutte le tipologie di risone. Dopo i rialzi, seppur concordati con pagamenti in estate, anche per le varietà del gruppo Ribe e per l’Indica si “prende fiato”. Mercato sotto osservazione per le contrattazione delle varietà da risotto. Poche le richieste, con offerte al ribasso da parte dell’industria, soprattutto per le varietà similari.
La situazione è tutt’altro che normale e, precisiamolo subito, non è colpa del Covid. Prezzi del lungo B che non aspettano i pagamenti corti per piazzare ulteriori rincari . A seguire lo scatto, per ora, solo i lunghi A tipo Ribe. In particolare le varietà LUNA CL e DARDO sono i più gettonati. ROMA e BALDO trasferiti rispettivamente al 60% e 55% confermano il primato tra le varietà pregiate. Arborio e Carnaroli pagano anche la difficoltà riscontrata nella gestione dei ritiri che, in questo periodo, subiscono ritardi rispetto alle condizioni pattuite. A partire da questo report le slide pubblicate riporteranno le rimanenze anzichè i trasferimenti progressivi. Considerando un ipotetico giro di boa, della stagione in corso, la rimanenza assume maggior importanza rispetto al trasferito.
Una rondine non fa primavera. Nonostante il buon momento per le varietà indica, o lungo B, i mercati soffrono e risentono del clima invernale che intorpidisce le contrattazioni. A soffrire maggiormente sono le varietà da risotto. Carnaroli e Arborio e, soprattutto, i similari di quest’ultimo subiscono i cali maggiori. Cammeo, Barone e S. Andrea, pur non subendo cali di valuta, cominciano a dare segnali di stanchezza per quel che riguarda i volumi contrattualizzati. Tondi ancora in leggero ribasso i generici, mentre i lunghi A mantengono i prezzi invariati con contrattazioni dettate più da prezzi competitivi che da reali esigenze di mercato.
Ormai manca poco agli exit poll delle semine e il mondo risicolo sembra calarsi nella situazione politica. Appelli ai costruttori, l’Europa ci aiuterà ma non si sa bene come e chi. Le altre coltivazioni (soia e mais) strizzano l’occhio e la tentazione è forte. E allora (scusate la licenza letteraria) si semini chi può. Il mercato continua a dare le stesse indicazioni. Forte richiesta per Barone e Indica. Cammeo, S.Andrea e Vialone stabili. Tondi e lunghi A tipo Ribe sono attesi alla prova delle indicazioni di semina e alle conseguenze della Brexit (la nebbia londinese tende a diradarsi molto lentamente). Per fortuna quest’anno non dovrebbe mancare l’acqua… forse.
Non si sono fatte attendere le prime novità del 2021. E’ presto per individuare le cause nel cambiamento delle abitudini alimentari attribuibili alla pandemia, ma le chiusure della ristorazione ne sono una concausa. In Borsa Merci si vedrà nelle prossime settimane se l’accelerazione dei risi indica avrà ripercussioni anche sulle altre tipologie. La ripresa delle contrattazioni per i tondi e per i lunghi A generici (Luna, Dardo, Ronaldo) sono un segnale positivo anche se i prezzi sono inferiori alle aspettative dei produttori. A questo punto le attese sono per l’appuntamento di fine mese con la pubblicazione delle intenzioni di semina.
Servirà per avere una visione più ampia anche perché, ad oggi, le certezze sul mercato arrivano da Cammeo, Gloria e Barone, oltre che dall’indica e, purtroppo, non bastano per rasserenare l’ambiente.
La ripartenza potrebbe farsi attendere. Non ci sono grandi differenze tra il mercato di dicembre 2020 e questo inizio di gennaio 2021. Le riserie, da una parte occupate a ritirare le derrate in procinto di scadenza, continuano ad osservare il mercato per valutare la situazione. Attualmente solo Baldo/Cammeo, Barone, Gloria e gruppo Indica vengono contrattualizzati e ritirati con regolarità. Mentre per le altre varietà e/o tipologie la tempistica può presentare pause più o meno lunghe. Affidarsi alla professionalità di chi segue e opera con continuità sul mercato permette di evitare situazioni spiacevoli. Del resto resta sempre attuale una frase attribuita a Alexandre Dumas :”Le risposte impazientemente attese arrivano sempre quando si è fuori di casa”. Buon 2021.
Potremmo abbreviare il report riportando “vedi la scorsa settimana”. Allora cerchiamo spunti e stimoli per chiudere questo 2020. Rileggendo il report di un anno fa esatto la situazione era completamente ribaltata. Tondi e lunghi A da esportazione al top mentre Arborio e Carnaroli ai minimi e le contrattazioni erano ridotte come lo sono tuttora. Le cause le stiamo ancora valutando e rivalutando in questo periodo. L’anno che verrà ci riserverà nuove sorprese o rientreremo nella “normalità”? Non è possibile sbilanciarci ma, ci sono elementi che, seppur non eclatanti, fanno ben sperare. Senza voler stilare una classifica possiamo rallegrarci per la graduale affermazione del Carnaroli “classico”. Per ora è l’unica varietà che sta ottenendo discreti risultati ma la strada è aperta. Altro motivo di soddisfazione è l’attenzione
degli e-buyer per i prodotti alimentari di qualità sempre attenti al Made in Italy.
Contrattazioni congelate tranne che per alcune varietà (vedi Barone e quasi tutti gli indica). Le cause possono essere molteplici e non sempre sono legate all’andamento del mercato. Dicembre è sempre stato un mese incompleto e poco incisivo per il mercato del riso. Nelle ultime annate si è caratterizzato più per la stesura dei contratti di coltivazione che per le vendite. Prematuro parlarne? Per alcune varietà o gruppi forse lo è vista l’evoluzione dei prezzi in questo inizio di stagione. In aggiunta ci sono nuove varietà da cui ci si attendono conferme sia in termini di qualità che di produzione. Il mercato può riprendere fiato ma lo sguardo è già rivolto alla primavera. Più indica e meno tondo? Più interno o più Turchia? Più sushi o più risotto? Prima di tutto bisognerebbe individuare gli artefici di una strategia condivisa e/o condivisibile.
C’è sicurezza nei numeri. Lo avevano capito già i romani. Oggi i Big Data rappresentano uno degli elementi fondamentali della nuova economia. Saper gestire e distribuire correttamente dati elaborati è fondamentale per ogni settore produttivo di una collettività. Anche per la nostra filiera. E parlando di filiera, corta o lunga che sia, i problemi sono sempre gli stessi. Scarsa collaborazione, diffidenza nel condividere dati, sono alcuni degli aspetti che non permettono di raggiungere risultati soddisfacenti per tutti gli operatori del settore. Il mercato sta affrontando il periodo prenatalizio con poche certezze. Una sicura è il continuo interesse per le varietà indica. I trasferimenti del gruppo Baldo, duplicati rispetto la scorsa stagione, sono di buon auspicio. Per le altre varietà i tempi di risposta del mercato si allungano. Oggi le urgenze operative
sono i ritiri delle partite in scadenza di pagamento.
A quanto pare bastava evocarla. Non è passata una settimana dal nostro report che la Consulta Risicola Nazionale elabora la Disponibilità Vendibile e immediatamente l’Ente Risi la pubblica. Ci felicitiamo per la celerità (mancata nella scorsa stagione) ma restiamo perplessi sui dati pubblicati. Dopo aver evidenziate le conseguenze delle 2 (precisiamo due) disastrose grandinate tra novarese e vercellese e la successiva alluvione, ora i dati pubblicati rilevano che i danni non sono così rilevanti. Abbiamo dichiarato che per avere un quadro chiaro della situazione del mercato servivano i dati. Ora possiamo affermare che servono dati chiari per avere un mercato. Per quanto riguarda quest’ultimo, in attesa di chiarimenti e riaperture l’attenzione è tutta rivolta su indica e Baldo.
Non c’è tregua per i risicoltori. Si è appena concluso il raccolto. Attivato il lockdown, i mercati, o meglio le contrattazioni, continuano mantenendo la regolarità delle operazioni seppur in una situazione anomala. Tutti gli operatori concordano che, per avere un quadro chiaro del mercato, bisogna aspettare la pubblicazione della disponibilità vendibile. Necessità prematura visti i tempi lunghi della raccolta. Ma non è prematuro per l’Ente Risi chiedere ai risicoltori le intenzioni di semina. Forzare la programmazione dichiarando che, “come di consueto”, l’ente fornirà informazioni utili per un investimento “il più possibile” rispondente alla domanda di mercato solletica il detto popolare “Non mettere il carro davanti ai buoi”. Per il resto il mercato risponde bene alla domanda.
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