Analisi Mercato del Risone #43/2023

Settimana con mercati in stan-by. E’ molto probabile che la situazione si prolunghi nelle prossime settimane. L’impressione è che tutti stiano aspettando la riunione della Consulta (dovrebbe riunirsi venerdì 1 dicembre) e la successiva pubblicazione dei dati relativi alla disponibilità vendibile per la campagna. I dati dovrebbero confermare con certezza una disponibilità decisamente superiore alla scorsa campagna. Le partite di risone riportate dalla scorsa campagna e la discreta (buona per alcune aree) produzione sopperiscono ampliamente la lieve riduzione della superficie coltivata a riso. La situazione non è uguale per tutte le tipologie di risone. A subire la maggior contrazione sul mercato sono, e probabilmente saranno, le varietà da mercato interno. Su tutte il gruppo Carnaroli che, un anno fa, vedeva la varietà capofila quotata 1400 €/ton iva inclusa. Più del doppio.

Analisi Mercato del Risone #38/2023

A raccolto non ancora ultimato i listini ufficiali segnano le prime variazioni di prezzo. Sono i gruppi tondo e indica a dare la fiammata rialzista. Se tra le varietà del lungo B non si fa distinzione tra i tondi resta al palo il Centauro, mentre tutte le altre varietà realizzano un aumento di 30€/tonnellata. Aumenti anche per i lunghi A tipo Ribe. Tra le varietà più richieste Luna CL e CL007 mentre si riscontrano difficoltà qualitative per il Diva CL. Tra le varietà per il mercato interno l’attenzione è sempre rivolta su Barone CL e CL388 ma le contrattazioni scarseggiano in quanto i produttori reputano poco remunerativi i prezzi proposti dall’industria. Nel gruppo Carnaroli le trattative vengono concluse principalmente per le varietà succedanee con rese alla lavorazione non ottimali. In lieve calo l’interesse per il Vialone Nano che, comunque, si mantiene sui valori massimi.

Analisi Mercato del Risone #37/2023

Ripartono i listini delle Borse Merci. Mancano alcune varietà (vedi Augusto a Milano e S.Andrea a Milano e Mortara) ma le quotazioni vengono ufficializzate. Prime divergenze sulle varietà del gruppo medio tra Vercelli e Milano. Crono e Lido appartenenti ai medi cristallini, praticamente identici, registrano una differenza di 50 €/ton tra i due listini. Comunque manca poco. Manca poco al termine di questa campagna raccolto 2023. Le ultime varietà raccolte presentano un grado di umidità molto basso e permettono di velocizzare la fase di essicazione. Purtroppo, per alcuni risi sensibili, ciò significa anche una perdita di resa alla lavorazione. Manca poco all’esaurimento dell’overstock e vedremo come si posizionerà il mercato. Secondo i produttori mancherebbe poco per soddisfare le aspettative economiche. Per contro, dopo la fiera di Colonia, per l’industria basterebbe poco per far ripartire gli acquisti dei compratori esteri allontanatisi per i prezzi 2023 troppo alti. Manca poco.

Analisi Mercato del Risone #28/2023

Sono 3 mesi e mezzo di ribassi. La discesa poteva fermarsi. La seppur modesta ripresa degli acquisti su tondi e lunghi A tipo Ribe hanno dato un segno per la fine della caduta delle quotazioni. Ma a spegnere le ridotte speranze ci ha pensato la Borsa, pardon la Sala contrattazioni di Mortara. Le uniche varietà da risotto ancora quotate, ovvero Roma, Arborio e Carnaroli, subiscono un ulteriore ribasso. Per l’ennesima settimana Mortara “registra” quotazioni più basse di Vercelli e Milano fissate appena 3 giorni fa. E’ facilmente prevedibile che martedì prossimo i listini di Vercelli e Milano si sentano in obbligo di riconfermare le quotazioni della Sala lomellina. Questo circolo vizioso, messo sotto accusa dalle associazioni agricole, desta perplessità per il suo modo di operare, basato sulle testimonianze senza essere corroborato da dati oggettivi.

Analisi Mercato del Risone #27/2023

Sono 13 settimane di continui ribassi non sempre sulle stesse tipologie ma con crescente intensità. Nelle ultime settimane sono le varietà da risotto a subire continui e sostanziosi ribassi. A fare da “zavorra” per gli altri listini ci pensa la commissione prezzi della sala contrattazioni di Mortara che, nelle ultime settimane, mantiene le quotazioni di Roma, Arborio e Carnaroli ad un prezzo inferiore di 50€/ton rispetto le quotazioni della Borsa di Vercelli e della Granaria di Milano. In ribasso anche i lunghi A generici che scendono sotto la soglia dei 500 €/ton lordi. Si ferma la discesa dei tondi ma i trasferimenti sono ancora troppo pochi. Anomala la situazione del Centauro con i ritiri praticamente fermi e una rimanenza vicina al 15% della disponibilità iniziale. Stabile la situazione del comparto dei lungo B con quotazioni ormai consolidate e compratori che si alternano periodicamente all’acquisto. La rimanenza del comparto indica si aggira sulle 44.000 tonnellate.

Analisi Mercato del Risone #26/2023

Panico nel primo pomeriggio quando, nel sito della Camera di Commercio di Pavia, è stato pubblicato il listino di Mortara che rilevava forti aumenti sui tondi (??). Situazione rientrata dopo le 14.00 quando è stato pubblicato il listino “aggiornato”. Per il Sole non è stata una buona mattinata con ulteriori ribassi nonostante la “Bolla” della Coldiretti. Ricordiamo al funzionario della Coldiretti che la decisione di quotare le “intenzioni” era già stata presa più di un anno fa e ne parlammo ad aprile 2022 quando la “speculazione” era rialzista. Nel ribadire la nostra contrarietà nel quotare le intenzioni facciamo altresì presente che, “le poche e sparute contrattazioni”, per regolamento della Borsa Merci di Vercelli, valgono ai fini della quotazione per il misero quantitativo di 10 tonnellate. Probabilmente 60 anni fa, quando era stato redatto il regolamento, 10 tonnellate potevano avere un senso, oggi concordiamo che il quantitativo di riferimento è insignificante. Ma il regolamento è quello.

RiceWeek Live – 42a puntata

Appuntamento con RiceWeek Live di giugno. Primavera caratterizzata da forti ribassi su quasi tutte le tipologie di risone. Il superamento provvisorio della crisi idrica e la buona riuscita delle pratiche in fase di semina da una parte e la forte contrazione dei consumi dall’altra hanno condizionato l’andamento del mercato in questi ultimi mesi.

Approfondimento: di seguito mettiamo a vostra disposizione in formato pdf le slides mostrate nel video, da consultare o scaricare.

Analisi Mercato del Risone #25/2023

Per non restare nel “Giorno della marmotta” abbiamo analizzato alcuni dati per dare una lettura diversa alla situazione attuale. Confrontando le ultime denunce D5 (ovvero la situazione delle rimanenze denunciate da Riserie, Pilerie e commercianti di risone) con quelle della passata stagione troviamo che la rimanenza di risone greggio stoccato presso l’industria è inferiore alla scorsa campagna di 90.434 tonnellate mentre per il riso lavorato e il semigreggio la differenza è minima. Con le scorte più basse rispetto allo stesso periodo e i prezzi più bassi ci si aspetterebbe una più intensa attività dei compratori. In realtà è tutto molto statico. Sicuramente una delle cause è il crollo dei consumi dovuto al forte incremento dei prezzi al consumo. Nei giorni scorsi, infatti, l’Assoutenti ha presentato il paniere dei beni di prima necessità che, da un sondaggio effettuato, i consumatori vorrebbero trovare a prezzi ribassati. Il riso è al 6° posto con il 65% dei voti.

Analisi Mercato del Risone #24/2023

Se chiedete quanto risone è stato venduto questa settimana nessuno saprà dirvi un numero, neanche ipotetico. Qualche partita di indica, un po’ di tondo, forse. Ma la maggior parte vi risponderà che i compratori, più che altro, stanno alla finestra. Per vari motivi e tutti motivati. Ma allora perchè, se non ci sono contrattazioni, si muovono i listini (in questo caso al ribasso). Per lo stesso motivo per cui la scorsa stagione, in presenza di una forte domanda, la scarsa offerta faceva salire i listini sulle “intenzioni”. Lo avevamo già segnalato ad aprile 2022 il rischio che, i prezzi, “desunti da semplici informazioni o formati in via presuntiva a seconda della tendenza del mercato…”, potevano innescare un circolo vizioso difficile da decifrare e controllare. La spirale inflazionistica ha condizionato anche questo ambiente ma forse, come in altre borse, bisognava predisporre un sistema di regolamentazione.

Analisi Mercato del Risone #23/2023

Probabilmente per rinfrancarci con la risicoltura italiana, questa settimana invece di frequentare le Borse Merci, potevamo trasferirci tutti a Isola della Scala. Stamattina, venerdì 9 giugno si sono svolti gli Stati Generali del consumo del riso in Italia (potete vederlo sul canale Youtube a questo indirizzo https://www.youtube.com/live/Mssw-t0F41c?feature=share). Per farvi una velocissima sintesi vi riporto la risposta a 2 quesiti del sondaggio. La prima domanda chiedeva quanto è importante la presenza del marchio Made in Italy e la risposta è stata: determinante per il 70%. La seconda domanda chiedeva quali sono gli aspetti incentivanti per un maggior consumo di riso e la risposta è stata: 52,5% suggerimenti per nuove/originali ricette, 37,5% conoscenza delle varietà e dei tipi meno noti ma dal gusto interessante. Al quarto posto con il 27% prezzi minori. Facciamoci qualche domanda.

Analisi Mercato del Risone #22/2023

“Downing Street intende chiedere ai rivenditori di accettare limiti di prezzo su alcuni prodotti di base come pane e latte per abbassare i prezzi dei prodotti alimentari e contrastare l’inflazione”. Le grandi catene d’oltremanica: Tesco, Sainsbury’s, Morrisons e Waitrose, hanno accusato il primo ministro britannico Rishi Sunak di “ricreare i controlli sui prezzi stile anni ’70”. La misura interferirebbe troppo con i mercati e potrebbe portare a carenze poiché i fornitori potrebbero vendere i loro prodotti altrove.
Ora immaginate su chi, questi colossi commerciali, riverseranno i costi di una eventuale limitazione dei prezzi. O dove andranno a cercare prodotti alimentari a basso costo per soddisfare le richieste governative. Qualcuno non vuole ammertelo. Non ci consideriamo in guerra perchè i nostri soldati non stanno combattendo, ma in economia di guerra ci siamo dentro fino al collo.

Analisi Mercato del Risone #21/2023

Come scrisse il poeta contemporaneo F. Antoni:” Dicono che quando si tocca il fondo si può solo risalire… a me capita di scavare.” Listini, purtroppo sempre in ritardo rispetto i mercati, che si condizionano a vicenda ritrovandosi in un circolo vizioso. Vale soprattutto per le varietà da mercato interno. Martedì, Vercelli e Milano non fanno in tempo ad adeguarsi ai prezzi registrati nel venerdì precedente a Mortara che, nella seduta di stamattina, sempre a Mortara, si registrano ulteriori cali per Arborio, Roma e Carnaroli. Nonostante le trattative siano numericamente irrisorie si sta applicano la stessa regola “delle intenzioni” che, la scorsa campagna ha contribuito ai forti rialzi, appunto, “sulle intenzioni”. Forse è il caso di prendere, seriamente, in considerazione l’idea di arrivare ad un unico listino settimanale. Magari supportato da dati certi (vedi quantitativi contrattualizzati).

Analisi Mercato del Risone #20/2023

“Piove sul bagnato”, “Piove! Governo ladro!”. Scegliete voi. La situazione non lascia spazio a dubbi. I listini non sono redatti sulle intenzioni ma sono la conseguenza di contrattazioni concluse. In tutta franchezza alcune quotazioni sono ottimistiche. A questo punto della campagna bisogna fare alcune considerazioni: 1) Quando rimane meno di un terzo della produzione da trasferire anche la singola vendita di 30 ton. influenza il mercato; 2) La presenza di partite con problemi di metalli pesanti, pur riducendo la disponibilità di partite esenti, non hanno fatto lievitare i prezzi di quest’ultime (semmai il contrario); 3) Quando tra aprile e maggio si vedono girare, nelle province risicole, pochi automezzi adibiti al trasporto dei cereali non è un buon segno; 4) Non è matematico che una scarsa disponibilità iniziale porti ad una continua e spasmodica richiesta. Il rischio è di finire come “la bella Maria”.

Analisi Mercato del Risone #19/2023

Se la pandemia ha scatenato la corsa agli scaffali, la guerra ha scatenato prima l’inflazione e poi la FOOFA (food for arms, l’esatto contrario dell’EBA). La fuffa si addice molto ai nostri politici che, dopo aver tuonato tronfiamente la supremazia della sovranità alimentare, accettano passivamente scambi poco alla pari (export di armi e import selvaggio di cereali). Siamo al dunque. Se a inizio campagna la “presunta” (da verificare) scarsità di produzione e la crisi climatica, con successiva desertificazione della pianura padana, hanno spinto i prezzi a rialzi esponenziali; oggi il drastico calo dei consumi, la concorrenza del grano ucraino a dazio zero (i polacchi e gli ungheresi non hanno abboccato) hanno creato un pericoloso “collo di bottiglia” per il mercato del riso italiano. I prezzi iniziano a calare e le incertezze crescono. Anche i dubbi sui alcuni dati…