Analisi Mercato del Risone #12/2024

Non è una settimana santa per il mercato del riso e non si fanno previsioni per i giorni a venire. Guardando i ritiri delle ultime settimane non si direbbe che il settore è in difficoltà ma i dati pubblicati vanno interpretati. Sono in scadenza, o addirittura sono già scaduti, importanti contratti di risone e molte riserie sono impegnate nei ritiri. Non sempre la destinazione è la lavorazione, in molti casi la merce ritirata viene mandata ai magazzini di stoccaggio. Il che si traduce in ritardi di consegna/ritiro del riso lavorato. Ritardo non da addebitare all’industria in quanto è nota la capacità sovradimensionata di lavorazione. In questa casistica si trovano i tondi, soprattutto quelli generici, che hanno subito e stanno subendo la concorrenza asiatica. Qualcuno si chiederà perchè l’indica non subisce la stessa sorte. L’ha spiegato bene l’AIRI confermando la forte e crescente presenza di riso asiatico già confezionato sugli scaffali europei.

Analisi Mercato del Risone #11/2024

Una rondine non fa primavera e neanche il Vialone Nano può fare miracoli. Il forte rialzo delle quotazioni del Vialone Nano (+200 €/ton in una seduta) sono un caso a sé. E non fa neanche tanto clamore. La disponibilità iniziale rappresenta l’1% della disponibilità totale e il 3,6% di quella per il mercato interno. Tenendo conto che, nelle confezioni da risotto sugli scaffali dei nostri supermercati, possiamo trovare tranquillamente Ribe e Indica, la percentuale diminuisce ulteriormente. Non si fanno ingolosire neanche i produttori che conoscono molto bene le problematiche colturali del Vialone e neanche una parte della ristorazione che lo utilizza per piatti tipici. Questi ultimi lo stanno rimpiazzando con il Carnaroli, economicamente più conveniente e, a parer loro, qualitativamente equivalente. L’introduzione di nuove varietà in griglia nel gruppo Vialone più performanti in campo riusciranno a invertire la tendenza?

Analisi Mercato del Risone #10/2024

Settimana senza scossoni. L’unica novità è la mancata pubblicazione del listino di Mortara. Restano le quotazioni di Vercelli e Milano che non registrano variazioni rispetto la settimana precedente. Continua la richiesta di Selenio e Centauro nel gruppo dei tondi. Qualche avvisaglio di ripresa anche per Omega e Terra. Nel gruppo medio non cala l’interesse per il Vialone mentre per i cristallini (Crono e Lido) i prezzi ufficiali non scaldano il mercato. Nel gruppo Ribe continua il buon momento del CL007 ma le caratteristiche qualitative da rispettare non sempre vengono rispettate. Tra le varietà da interno il gruppo Carnaroli resta il fanalino di coda. Sembra un controsenso trovare la varietà più pregiata quotata meno di altre ma, anche le eccellenze devono sottostare alla più elementare legge di mercato, ovvero, domanda/offerta.

Analisi Mercato del Risone #09/2024

Continuano le proteste degli agricoltori in tutta l’Europa. In Italia, a seguire i mass media, le contestazioni stanno calando. Ma attenzione ad abbassare la guardia. Per la risicoltura le nubi all’orizzonte non si diradano. Il mese di marzo non inizia nel migliore dei modi e le informazioni che arrivano da Bruxelles non sono incoraggianti. La Commissione ha normato il livello del nichel negli alimenti che andrà monitorato a partire dal 2026. Sempre la Commissione ha ridotto il dazio sulle importazioni sul riso semigreggio portandolo a 30€/ton. Ed infine, sempre l’Unione Europea si è impegnata a sponsorizzare un progetto per la produzione di riso di alta qualità su un milione di ettari pari ad un importo di 4,1 milioni di Euro. Peccato che lo farà in Vietnam. Per rientrare in Italia e parlare del nostro riso di qualità, l’unica novità che arriva dal mercato è il rialzo delle quotazioni del Roma/Barone.

Analisi Mercato del Risone #08/2024

Se il 2023 sarà ricordato per la siccità, probabilmente, il 2024 sarà ricordato per le proteste degli agricoltori. I costi di produzione sono lievitati per diverse cause. E’ di pochi giorni fa l’affondamento nel Mar Rosso di una nave che trasportava 21.000 ton. di fertilizzanti. Nel frattempo Bruxelles procede imperterrita nel programma del Green Deal. Martedì il parlamento europeo ha dato il via libera alla legge sul ripristino della natura. Nelle loro intenzioni la natura e quindi i fiumi dovrebbero riprendersi una buona fetta di terreni coltivati. Il giorno successivo, il 28 è stato dato il via libera agli accordi commerciali di libero scambio con altri paesi tra cui Cile, Nuova Zelanda & C. Questi paesi non sono esportatori di riso. Lo sono di carne. La preoccupazione riguarda tutti. Oggi i vari settori non sono a stagni chiusi. Vi è sempre interconnessione e le conseguenze, con effetti diversi, riguarderà tutti.